Asporto per bar e ristoranti: per Zucchetti la fase 2 è una grande opportunità
Zucchetti ha scelto di fornire gratuitamente per tutto il 2020 il modulo Asporto Esteso agli esercizi che attivano o hanno attivato "IlConto".
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
Il nuovo decreto del presidente del consiglio allenta le misure riguardanti alcuni importanti settori produttivi e sblocca diversi aspetti della vita sociale.
Si tratta di un momento cruciale dall’inizio dell’epidemia, un primo passo verso il lento, progressivo e tanto agognato ritorno alla normalità. E se è vero che bar e ristoranti, tra i settori peraltro più gravemente colpiti dall’epidemia, dovranno attendere ancora fino al primo di giugno per poter riprendere le proprie attività, è anche vero che questo ultimo DPCM apre la strada a una nuova importante possibilità per il settore. A partire da lunedì 4 maggio, bar e ristoranti potranno riprendere (o sperimentare) la distribuzione dei propri prodotti anche in asporto.
Zucchetti, da tempo partner tecnologico delle aziende nel settore hospitality, ha scelto di fornire gratuitamente per tutto il 2020 il modulo Asporto Esteso a coloro che scelgano di attivare o che abbiano già attivo il software Zucchetti per la ristorazione “IlConto”.
Questa iniziativa rientra nella lunga lista di progetti solidali che il gruppo ha avviato sin dai primi giorni di emergenza per dare il proprio contributo nel supporto ai mercati più gravemente colpiti dalla crisi (sanità, retail, hospitality tra le principali), e permette a bar e ristoranti di organizzare il servizio di consegna a domicilio e asporto rendendone notevolmente più semplice e precisa la gestione.
“Secondo le stime quando l’epidemia è esplosa solo il 5,4% delle imprese italiane nell’ambito della ristorazione era in grado di consegnare i pasti a domicilio, in conseguenza al lockdown la percentuale è poi salita al 10,4%, un numero ancora non sufficiente a portare fuori pericolo un settore che siamo certi si rialzerà, ma non senza grandi sforzi – afferma Angelo Guaragni, amministratore di Zucchetti Hospitality –. Per questo Zucchetti guarda con positività alla novità introdotta dall’ultimo DPCM in materia di asporto e ha scelto di metterne gratuitamente a disposizione il modulo: permettere a bar e ristoranti di attivare questa modalità permetterà infatti una riapertura anche a tutte quelle attività per le quali i costi delle consegne a domicilio risultavano proibitivi, consentendo così una crescita nel numero di attività che, seppur lentamente, iniziano a rimettersi sulle proprie gambe.”
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