Riapre il ristorante rooftop e mixology club Le Terrazze del Ritual in Costa Smeralda

A Baja Sardinia, in Costa Smeralda, si apre ormai la sesta stagione dall'inaugurazione di Le Terrazze del Ritual, ristorante rooftop e mixology club.

10 Giu 2024 - 14:52
Riapre il ristorante rooftop e mixology club Le Terrazze del Ritual in Costa Smeralda

Sorseggiare un cocktail ammirando tutte le sfumature del tramonto, quando l’incendio del sole si spegne sulle acque turchesi di uno dei mari più belli del mondo. Oppure, cenare con un cielo stellato come soffitto, su terrazze panoramiche dai pavimenti artistici, che ricordano il Parque Güell di Gaudí. È la promessa che anche quest’anno rinnova il ristorante rooftop Le Terrazze del Ritual a Baja Sardinia, in Costa Smeralda, che riapre dal 12 giugno per la 6° stagione dall’inaugurazione, avvenuta nel 2019.

Tra le novità di quest’anno: a guidare la brigata in cucina sarà lo chef Alessandro Cabona, di origini liguri, che approda in Costa Smeralda dopo diverse esperienze in hotel e relais 5 stelle e rinomati ristoranti. “Sono onorato di poter mettere la mia esperienza al servizio di un luogo così unico e soddisfare le aspettative di un pubblico selezionato, nazionale e internazionale. La sfida è di garantire un’esperienza gustativa all’altezza dell’esperienza estetica che si vive in questo luogo davvero magico. – commenta lo chef Cabona - Con la proprietà e la direzione del ristorante abbiamo scelto di mettere al centro di ogni piatto, sempre, la ricerca di un equilibrio perfetto tra i sapori.”

Chef Alessandro Cabona

Con una prevalenza di piatti a base di pesce, di provenienza locale, il menu combina tradizione, nazionale e regionale, e modernità, con un approccio cosmopolita. “Vogliamo essere alfieri di una cultura gastronomica che sia un ponte tra passato e futuro. – spiega Tiziano Rossi, direttore del rooftop restaurant e mixology bar Le Terrazze – La vera sfida è innovare rispettando la tradizione, per creare piatti senza tempo, che attraverso nuovi accostamenti siano in grado di evocare sensazioni familiari, che rimandano all’infanzia, il cui ricordo ci conforta attraverso il gusto.

Un esempio? Tra i primi: la Calamarata “come una zuppa di pesce”. A spiegare questo piatto emblematico della filosofia del locale è lo chef Cabona: “è un piatto della tradizione rivisitato. L’idea è di mangiare una classica zuppa di pesce, già pulita. C’è la salsa della zuppa, setosa, passata al colino, la pasta saltata in bianco con crostacei e molluschi locali, poi adagiata sulla salsa al pomodoro. Tutto preparato con solo prodotto locale sardo. È un vero comfort food, in grado di risvegliare emozioni, ricordi, risvegliando il bambino che è dentro di noi.” I prodotti ittici sono forniti da Nieddittas, marchio leader nel settore della pesca e della mitilicoltura in Sardegna, sinonimo di eccellenza nel panorama ittico italiano. La filiera certificata garantisce la massima qualità in termini di gusto e freschezza.

Grande la presenza di frutta, anche esotica, nell’elaborazione dei piatti, per conferire una forte connotazione di freschezza ed estate alla proposta del ristorante, che si caratterizza proprio per la sua stagionalità e la sua immersione nella natura, tra quegli elementi che nell’immaginario comune rappresentano l’essenza stessa dell’estate. È così che ad esempio nel Giardino di mare, rivisitazione dell’insalata di mare, troviamo avocado con pesci cotti a bassa temperatura, leggeri, e altri saltati più sapidi, con la nota fresca del cedro candito. Sempre tra gli antipasti: l’Orata e mango, un carpaccio con leggera marmellatura, sorta di rivisitazione del ceviche con una parte acida costituita dal mango, e sopra un nido di finocchi e peperoncino candito. O ancora, tra i primi, il Risotto Scampi e pesca bianca.

Facciamo una cucina mediterranea altamente contemporaneaprosegue lo chef Cabona - con i migliori prodotti esistenti, enfatizzando il richiamo all’estate con l’uso di frutta, verdura, erbe aromatiche. Cerchiamo di fare una cucina contemporanea accostando sapori e ingredienti inusuali e non troppo tradizionali come ad esempio frutta o salse divertenti.

Nei piatti del ristorante Le Terrazze del Ritual dominano i colori. Tutto è concepito per essere condiviso. Le preparazioni offrono al pubblico una cucina fondata su semplicità, leggerezza, schiettezza e freschezza.

Al menù si abbinano ottime selezioni di etichette internazionali, come Moët & Chandon, che dal 1743 condivide la magia dello Champagne con il mondo, regalando a ogni brindisi un tocco di effervescenza. Grazie ai vigneti più vasti e diversificati della regione, la Maison offre Champagne per ogni occasione e palato. Non mancano i vini locali, come quelli delle Cantine Surrau, prodotti a pochi chilometri di distanza. È un’azienda giovane dall’anima antica, che si muove fra tradizione e innovazione: tradizione nella scelta dei vitigni da coltivare, innovazione nella vinificazione, che viene effettuata con attrezzature all’avanguardia e sperimentazioni enologiche. Nascono così vini moderni ambasciatori della Gallura nel mondo. L’inno all’italianità prosegue con brand iconici come S.Pellegrino e Acqua Panna, acque conosciute in tutto il mondo per la loro eccellenza, eleganza e stile, ambasciatori del fine dining, che esaltano la bellezza e il piacere di stare insieme.

Le Terrazze del Ritual ospitano anche un mixology club e offrono la possibilità di sorseggiare un cocktail all’ora dell’aperitivo o nel dopo cena, selezionati da una drink list fortemente ispirata dall’idea del viaggio e della contaminazione tra culture. “La nostra carta – spiega Marco Pisellini, food & beverage manager de Le Terrazze del Ritual - non si pone limiti geografici né sensoriali, la proposta drink del locale si contraddistingue per la personalità dinamica, innovativa e sensuale, che non abbandona mai le radici della tradizione e guarda senza timore verso proposte audaci e d’autore.”

Qualche esempio? Pink is Punk è il drink che rompe gli schemi con le sue borchie di gel di sale nero, Tequila Patrón Silver, con una parte sour perfettamente bilanciata di agave, lime e per finire la freschezza estiva della soda al cocomero. Nel leggendario Chupacapra la tequila Casamico Blanco con il suo gusto vanigliato si sposa perfettamente con la complessità dell’Italicus Rosolio al bergamotto, che viene completata da uno Spicy Cordial con jalapeño verde, succo e zest di lime e pompelmo rosa. Infine il T-elery offre una combinazione di sapori freschi e prorompenti, con il cordiale al sedano che conferisce freschezza abbinato al succo di mela acidificato, ai quali viene aggiunto Tanqueray Ten e Italicus per una nota di dolcezza.

IL RITUAL – UNA LOCATION UNICA.

Incastonato tra le rocce granitiche di Baja Sardinia, in perfetta armonia con il territorio circostante, si erge uno dei luoghi simbolo della Costa Smeralda, un vero monumento dell’ospitalità sarda. Il Ritual è uno dei locali della Sardegna più apprezzati dal pubblico italiano e internazionale, un capolavoro che fonde natura, architettura, cultura, ristorazione, mixology e intrattenimento.

Concepito dal sogno e dal genio eclettico dell’architetto Andres Fiore nel 1970, il Ritual avvolge il pubblico in un’esperienza capace di trascendere i confini del tempo: da sempre punto di riferimento per l’intrattenimento serale dell’isola, è meta di pellegrinaggio di migliaia di turisti che ogni anno raggiungono questo angolo di Sardegna, noto in tutto il mondo per la sua bellezza mozzafiato. Un luogo unico che chiunque dovrebbe visitare almeno una volta nella vita, un’opera dell’uomo che diventa parte stessa della natura, una scenografia che mette in primo piano la costa e le rocce. Il Ritual è sintesi ed equilibrio tra paesaggio e intervento umano.

Dal 2004 la guida di questo luogo eccezionale è nelle mani di Francesca Fiore, figlia di Andres, che ha saputo accogliere questa eredità, tanto importante quanto impegnativa. Con una visione imprenditoriale determinata e intraprendente, Francesca Fiore non si è limitata a valorizzare la storia e le peculiarità architettoniche del luogo. Il genio artistico innovatore e dirompente del fondatore, continua a esprimersi nella gestione imprenditoriale di Francesca, che ha saputo osare e distinguere nettamente l’offerta del Ritual dalle consuetudini del settore.

Un obiettivo raggiunto e sempre in evoluzione con un team di manager di consolidata esperienza nel settore hospitality ed entertainment: Marco Poltronieri, general manager, e Tiziano Rossi, direttore del rooftop restaurant e mixology bar Le Terrazze Ritual.

Proprio per volontà di Francesca Fiore di dare continuità ed evoluzione al luogo dove suo padre Andres aveva progettato e realizzato un inaccessibile giardino pensile, è nato nel 2019 il ristorante Le Terrazze Ritual.

In cima alla camaleontica architettura arroccata sul monte che sovrasta Baja Sardinia, il ristorante Le Terrazze Ritual è un luogo dove la particolarità dell’edificio e la sontuosità dei paesaggi accolgono le suggestioni gastronomiche e culturali della tradizione sarda e mediterranea, con un tocco internazionale. Una sintesi che soddisfa l’intraprendenza del viaggiatore e la cultura gastronomica, in un viaggio interminabile, dove la tradizione e il territorio sono in piena armonia con la scenografica location, essa stessa scrigno di ricchezza di ingredienti.

La raffinatezza dell’ambiente è allo stesso tempo calda, coinvolgente, gioiosa e arricchita dalle piacevoli sonorità scelte accuratamente dai dj del Club. Lo sfondo di ogni esperienza al tavolo è tinto dai colori del cielo e del mare, infiammato dagli interminabili tramonti o immerso nel blu profondo della notte, accesa dall’immensità della Via Lattea. 

CURIOSITÀ.

La cucina del ristorante Le Terrazze sorge dove in origine era il salone della casa privata dell’architetto Andres Fiore. Come tutti gli spazi del Ritual è custodita nella roccia di granito di cui è composta la montagna prospiciente il mare che ospita l’intera struttura. La cucina di design firmata Angelo Po è dunque l’ennesimo dettaglio di opera umana che si fonde con l’opera della natura. Una grande vetrata permette di ammirare dalla cucina le pareti di granito. Accanto, quello che fu lo studio di Andres Fiore oggi ospita la cambusa del ristorante. La novità fortemente voluta e realizzata da sua figlia Francesca è avvolta dagli spazi in cui viveva l’architetto creatore di questo luogo unico dell’ospitalità. Le “sale aperte” del ristorante, pensate in origine per ospitare piante, come un enorme giardino pensile a gradoni, sono state ristrutturate e adornate di una miriade di tasselli colorati. Il risultato sono grandi vasche decorate a mosaico che ricordano il Parque Güell di Antoni Gaudí a Barcellona.

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