Ristorazione ed evasione fiscale: i dati critici del 2023

Secondo un'elaborazione de IlSole24Ore il 2023 evidenzia alti tassi di evasione fiscale per l'Horeca, con la ristorazione al quarto posto per inaffidabilità

3 Sett 2024 - 11:08
Ristorazione ed evasione fiscale: i dati critici del 2023

RISTORAZIONE - Un'elaborazione de IlSole24Ore su dati del Ministero dell'Economia svela dati non proprio confortanti per il mondo Horeca che registra un tasso alto di evasione fiscale. Sarebbe in particolare il mondo della ristorazione il settore più problematico sotto questo punto di vista. 

Secondo alcune evidenze del Dipartimento Finanze, basate sulle dichiarazioni dei redditi del 2023 di 2,73 milioni di partite Iva, sono 15 settori a registrare una percentuale di inaffidabilità del 70%. Tra questi, come anticipato, quello della ristorazione che si trova al quarto posto con ben il 72,8% di contribuenti ritenuti non affidabilità dal fisco
Se si guardano nel complesso i dati, sono lavanderie (78,5%), gli autonoleggi (77,9%) e le strutture dedicate allo sport (76,3%) le tre categorie con percentuali più alte, ma i riflettori sono puntati sulle attività legate al mondo del cibo, che nel 2023 sono apparse tutte ad alto rischio di evasione fiscale.
Non parliamo quindi solo di ristorazione ma anche di panetterie (70,6% di inaffidabilità), bar e pasticcerie (68,6%) e negozi di alimentari (63,3%). Settori gravitanti intorno a quello dell'Horeca attenzionati in questa analisi sono anche la pesca e l’acquacoltura al 71%, la lavorazione di tè e caffè al 70,6% e le macellerie al 67,5%.

Come spiega Gambero Rosso, il fisco si era già in precedenza soffermato sulle dichiarazioni delle attività della ristorazione; le statistiche sui guadagni del 2022 per il settore mostrano dichiarazioni dei redditi decisamente inferiori alle aspettative. Anche se il periodo di riferimento include una fase critica per la ristorazione, altamente provata dalla pandemia, i dati sono stati ritenuti critici dal'Agenzia delle Entrate che ha rilevato che il 72% dei circa 95.000 ristoranti con ricavi superiori ai 30.000 euro ha dichiarato redditi non congrui, con imponibile annuo al di sotto della soglia di povertà assoluta. Situazione simile per i più di 92.000 bar e pasticcerie, con redditi medi appena sopra gli 8.100 euro.

In conclusione, i dati emersi dall'analisi de IlSole24Ore e dalle statistiche del Ministero dell'Economia mettono in luce una preoccupante elevata incidenza: contrastare questo fenomeno e vigilare appare necessario per evitare di mettere in cattiva luce le attività e i professionisti del comparto che, con sacrificio e superando avversità, portano avanti onestamente le loro imprese facendo crescere il comparto del fuori casa.

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